• Itinerari

Cammino di Sant'Agostino

Partenza/Arrivo
Da: Monza
A: Pavia
Tipologia/Periodo
Cammini
Primavera/Estate/Autunno
Durata/Lunghezza
150h di cammino, in 26 giornate
590.90km - 26 Tappe
Dislivello
Salita: 4310m
Difficoltà
DIFFICILE

Il Cammino di Sant’Agostino è un pellegrinaggio mariano nel nome del Santo della Grazia, disegnato per raggiungere e collegare nelle sue tappe cinquanta Santuari mariani della Lombardia. 

 

Il percorso inoltre tocca tre località lombarde coinvolte con la figura di Agostino da Ippona: Rus Cassiciacum (oggi Cassago Brianza, luogo della sua conversione), Milano (la città capitale imperiale, luogo del battesimo) e Pavia, ove si trovano le reliquie del Santo.

È legato alla figura di Agostino d’Ippona, vissuto fra il IV e il V secolo, filosofo, vescovo e teologo cristiano, autore delle Confessioni, opera che ha attraversato i secoli per la sua modernità sul tema del rapporto fra libertà dell’uomo e grazia divina.

La Brianza, e in particolare Cassago, fu fondamentale nella sua vita. Fu lì che, nell’autunno 386, Agostino si convertì al cristianesimo. 

Il tragitto prevede una notevole estensione a piedi - nei due sensi - da Pavia a Genova (città ove le reliquie agostiniane furono sbarcate nel VII secolo, per essere traslate a Pavia lungo la Via del Sale). La lunghezza attuale dei percorsi italiani è di 926 km.

È possibile una prosecuzione del percorso per ulteriori 605 km in terra nordafricana, da Tunisi-Cartagine a Ippona e ritorno, passando per Tagaste.

Il cammino è rappresentato come una rosa.

ll fiore è un percorso circolare chiuso di oltre 350 km, da percorrere idealmente in 15 giornate di cammino: inizia e si conclude a Monza, toccando 30 Santuari mariani e transitando per la località di Rus Cassiciacum.

La foglia orientale è un percorso di circa 99 km da Milano a Monza in direzione est lungo i canali Villoresi e Martesana, a toccare 8 Santuari mariani e garantire il collegamento a piedi al percorso ai pellegrini che giungono dall'aeroporto di Orio al Serio. Da percorrere in 4 giorni. 

La foglia occidentale è un percorso da Monza a Milano in direzione ovest lungo il canale Villoresi e le Vie d'Acqua dell'area Expo 2015, a toccare 8 Santuari mariani e garantire il collegamento a piedi al percorso ai pellegrini che giungono all'aeroporto di Malpensa. È un tratto di circa 68 km da percorrere in 4 giorni.   

Il gambo unisce le città di Monza, Milano, Pavia e Genova lungo il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e successivamente lungo l'appenninica Via del Sale. In Lombardia si sviluppa per 68 km circa sino a Pavia. Da percorrere in 3 giorni. 

Mostra cosa c'è nelle vicinanze:

1. Da Monza a Rancate di Triuggio

La prima giornata prevede la percorrenza di tre tappe, per un totale di 20 km. 

Tappa 1: Monza - Vedano al Lambro

Tappa 2: Vedano - Lissone 

Tappa 3: Lissone - Rancate di Triuggio

Il cammino ha inizio da Monza, il caposaldo, ovvero il ‘bocciolo’ di tutto il cammino, dove si trova il santuario di S.Maria delle Grazie, vicino all’ingresso sud del Parco di Monza.  

Monza merita una visita attenta, per il Duomo con le Storie della Regina Teodolinda, capolavoro tardo gotico dei fratelli Zavattari (1444), il Museo e Tesoro del Duomo, il centro storico con l'Arengario, testimonianze di un passato lungo e glorioso, dall'epoca romana, ai Longobardi, all'età comunale. Volendo dedicare una intera giornata alla città non si deve dimenticare la Villa Reale e il Parco, con ville attualmente adibite a funzioni diversificate.  

La zona dove si sviluppa il cammino è molto urbanizzata: la prima meta è Vedano al Lambro, con il santuario della Madonna della Misericordia, poi Lissone con il santuario della Madonna del Borgo, poi si transita da Biassono per arrivare al santuario della Madonna Assunta di Triuggio, nella località Rancate. In tutte le località sono disponibili servizi di ristoro, farmacie e trasporti pubblici.  

Mettendo a parte l’attraversamento su strade urbane del territorio alto monzese, un elemento di interesse del cammino riguarda la terza tappa quando il percorso segue, su sentiero, la Valle del Lambro, parco naturale.

2. Da Rancate di Triuggio a Binzago di Cesano Maderno

La seconda giornata prevede la percorrenza di tre tappe, per un totale di 24 km.  

Tappa 4: Rancate di Triuggio - Seregno

Tappa 5: Seregno - Desio  

Tappa 6: Desio – Cesano Maderno Binzago 

La seconda giornata del Cammino ha inizio a Rancate di Triuggio, continuando a risalire la Valle del Lambro. Una prima sosta dopo Albiate può essere nella vicina Agliate per visitare la basilica romanica dei Ss. Pietro e Paolo con l’attiguo battistero dalla rarissima pianta ennagona. Si prosegue lungo la calle del Lambro, sino a Verano Brianza,

Lasciata Verano Brianza e la valle del Lambro, si risale sull’alta pianura milanese puntando verso Seregno dove s’incontra il santuario della Madonna di S. Valeria dove sono conservati numerosissimi ex-voto, preziosa testimonianza del costume religioso in Brianza negli ultimi tre secoli.  

La tappa successiva –breve - porta da Seregno al santuario della Madonna Pellegrina di Desio, dove si può vedere Villa Tittoni Traversi, opera del Piermarini.  

Terza e ultima tappa della giornta: dopo Desio si prosegue su strade asfaltate e qualche sterrato; l termine della giornata di cammino si trova al santuario della Madonna della Frasca, in località Binzago, a Cesano Maderno.  

Da vedere, transitando per Cesano, il Palazzo Arese, realizzazione seicentesca, splendido preludio con il suo giardino alle sontuose scenografie del barocco.  

Gran parte del cammino si svolge su strade urbane e asfaltate, mentre la prima parte del percorso è ancora all’interno del Parco.  

3. Da Binzago di Cesano Maderno a Cantù

La terza giornata prevede la percorrenza di tre tappe, per un totale di 29,1 km.  

Tappa 7: Binzago di Cesano Maderno - Carimate

Tappa 8: Carimate - Cucciago  

Tappa 9: Cucciago - Cantù

Il percorso della terza giornata - tappa 7 - inizia a Binzago in direzione nord, per arrivare ad attraversare il centro storico di Cesano con il Palazzo Arese Borromeo e il parco.  

La valle del T.Seveso e quella secondaria del T.Certosa fanno da segnavia a questa prima parte del cammino di giornata.  

Si transita da Seveso e dal Bosco delle Querce, l’area risanata dell’Icmesa dove avvenne il grande disastro ambientale della diossina.

Si continua sino ad attraversa Meda con il pregevole oratorio di S. Vittore e si raggiunge Cabiate con il santuario di S. Maria Annunciata. Un mutamento nel paesaggio si avverte avvicinando le propaggini delle brughiere comasche con i suoi boschi ad alto fusto.  Siamo nel Parco della Brughiera Briantea che poi si abbandona per fare ritorno nel solco della valle del Seveso.  

Lentate sul Seveso è meta intermedia per l’oratorio di S. Stefano, fabbrica gotica del 1369, con un ciclo di affreschi della tradizione lombarda. 

La tappa 7 fa capo a Carimate, borgo appoggiato al ciglio della valle con un bellicoso castello e con il santuario della Madonna dell’Albero, già cappella gentilizia nel 1517. Deve il nome all’affresco che ricopre la parete di fondo, attribuito alla scuola del Bergognone.  

Nella tappa 8 da Carimate una passeggiata nei boschi conduce al Santuario della Madonna della Neve a Cucciago, iniziato nel ‘700 e concluso con una facciata di Giacomo Moraglia nel 1857. In origine era l’oratorio romanico di S.Vincenzo di cui resta nell’attiguo cascinale il campaniletto.  

Ultimo tratto - tappa 9 - da Cucciago si cammina su strade asfaltate e su sterrato per arrivare a Cantù dove, presso il camposanto, si erge il Santuario della Madonna dei Miracoli, edificio sacro risalente al 1555 ma ampiamente rifatto dopo la metà dell’800. Da vedere la fastosa decorazione interna decorata con affreschi della miglior produzione di Giovan Mauro della Rovere (1638).

La giornata è impegnativa, non per il dislivello, ma per la lunghezza.  E' possibile però spezzarla in due parti, dato che le località intermedie offrono servizi di accoglienza. 

4. Da Cantù a Mariano Comense

La quarta giornata prevede la percorrenza di due tappe, per un totale di 23,9 km.  

Tappa 10: Cantù - Alzate Brianza

Tappa 11: Alzate Brianza - Mariano Comense

Prima tappa: lasciato il borgo di Cantù, il cammino entra nel cuore della Brianza, l'area lombarda di grande capacità produttiva, in passato ammirata da artisti e scrittori, area che si estende a nord di Milano toccando come estremi Como e Lecco.  

Già in uscita da Cantù s’impone la visita del complesso romanico di Galliano: la Basilica e il Battistero, che risalgono alla fine del X secolo, con importantissimi affreschi coevi.  

Il percorso punta verso nord sulle colline della Brianza comasca, sfuggite all’urbanizzazione. La prima area naturale attraversata è il Parco della Spina Verde, poi la Riserva naturale del Lago di Montorfano.  

Il cammino si piega verso sud est lungo il Parco della Brughiera Briantea, per arrivare alla fine della prima tappa, al Santuario della Madonna di Rogoredo ad Alzate Brianza, luogo venerato e sede di una delle più frequentate fiere popolari della Brianza.  

La Fiera Secolare di settembre detta Della Madonna di Rogoredo è una manifestazione legata alla zootecnia che si svolge con cadenza annuale, in concomitanza con la Festività religiosa della Nascita della B.V. Maria, l'8 settembre. Si sviluppa lungo le vie circostanti il Santuario, a cura del Comune e di un comitato di volontari.

La seconda tappa della giornata riprende con un percorso tra i boschi di Olgelasca, dove merita una sosta la chiesa campestre di S. Adriano. Il cammino riprende per arrivare a Mariano Comense la tappa si conclude alla Madonna di San Rocco.  

Il percorso alterna sentieri e strade asfaltate, e non presenta particolari difficoltà: è necessario prestare attenzione al segnavia giallo, per seguire le scolte del percorso, soprattutto nelle zone di bosco.

5. Da Mariano Comense a Monguzzo

Per la quinta giornata sono previste due tappe, per un totale di circa 20 km. 

Tappa 12: Mariano Comense - Inverigo

Tappa 13: Inverigo - Monguzzo

Il cammino lascia Mariano Comense e continua verso Nord in Brianza, dove si possono ritrovare, tra fabbriche, strade e aree fortemente urbanizzate, le tracce di un paesaggio celebrato nei secoli. Si attraversa la Riserva naturale della Fontana del Guercio per arrivare a Inverigo. 

Inverigo, località di delizia dei nobili lombardi ricordata da Ugo Foscolo, accoglie i camminatori con le sue ville, i giardini, il Viale dei Cipressi, l'orrido, e uno dei santuari mariani del cammino, S. Maria della Noce. Inverigo era in passato un centro di commercio dei bozzoli da seta e il mercato coperto di S. Maria della Noce ne era il cuore. L’omonima chiesa fu fondata con pianta a croce greca nel 1519, portata a termine nel 1570, dopo la visita di Carlo Borromeo.  

In questa prima parte della giornata i comuni di riferimento sono Mariano Comense, Brenna, Inverigo.

Il percorso continua su sentieri e strade campestri fino alla Tenuta di Pomelasca, con Villa Sormani e la Chiesa Rossa, a Lurago d'Erba. Il luogo merita una sosta, per gli aspetti paesaggistici, architettonici e storici.  

Meta successiva è Lambrugo per poi giungere a Monguzzo, che si affaccia sul Lago di Alserio, dove sorge il santuario della Madonna di Lourdes, tappa del Cammino. 

In questa seconda tappa i comuni di riferimento sono Lurago d'Erba, Lambrugo, Monguzzo.

6. Da Monguzzo a Caslino d'Erba

La sesta giornata prevede la percorrenza di una sola tappa, per un totale di 17 km.  

Il cammino inizia al santuario di Monguzzo, in direzione nord lungo il parco della Valle del Lambro fino al Lago di Alserio.  

Si attraversa il Piano d’Erba, conca interna alla cerchia morenica briantea, e si arriva ad Erba, con la Chiesa Romanica di Santa Eufemia.

Il percorso si avvicina ai primi rilievi montuosi del triangolo lariano: a Crevenna si trova la chiesa di Santa Maria degli Angioli, che era unita a un convento francescano. Su questa area l'architetto Leopoldo Pollack, su commessa del proprietario Rocco Marliani, costruì Villa Amalia, dedicata alla moglie. La Villa ospitò Parini, Monti, Foscolo.  

Si sale ancora, e prima di raggiungere Caslino d’Erba si incontra l’eremo di San Salvatore sopra l’abitato di Crevenna.   

Fine tappa a Caslino d’Erba, già storico centro di industrie seriche. A poca distanza dall’abitato, lungo la vecchia strada per Asso, s’incontra l’oratorio di S. Calogero, alterato nel ‘600 ma tuttora corredato da un campanile romanico (secondo quarto dell’XI sec.) ritenuto fra i meglio conservati della Brianza. 

Il Santuario della Madonna di S. Calogero è tappa del Cammino di Sant'Agostino in sesta giornata. 

7. Da Caslino d'Erba a Valmadrera

La settima giornata del cammino prevede un’unica tappa, ed è la prima delle due tappe “alpine”, o meglio “prealpine”, del cammino.  

Rispetto ad altre tappe è più impegnativa, ma offre migliori condizioni ambientali e bei paesaggi. Inoltre ci lascia alle spalle la Brianza più antropizzata.  

Il percorso parte dal Santuario della Madonna di San Calogero a Caslino d’Erba e si snoda in direzione nord-ovest, fiancheggiando l’alta valle del Lambro e scendendo nel centro storico di Canzo. 

Da qui si risale la Val Ravella in direzione dei Corni di Canzo - tradizionale meta escursionistica di milanesi e brianzoli – lungo la boscosa valle di Gajum. Si incontrano il Santuario di San Miro al Monte, risalente al 1643, e il rifugio Terz’Alpe, infine si giunge alla Colma, posta a 1000 metri d’altezza. 

A questo punto si attraversa il Passo del Fò e si discende verso l’altopiano di San Tommaso, con il suo piccolo oratorio con vista panoramica. Segue una ulteriore rapida discesa al Santuario della Madonna di S. Martino di Valmadrera, termine della tappa e della giornata di cammino.

Con questa tappa si arriva al lago, di fronte a Lecco.

8. Da Valmadrera a Pusiano

L’ottava giornata del cammino prevede un’unica tappa ed è la seconda delle due tappe “alpine”, o meglio “prealpine”, del cammino.

In auto le due località sono distanti 7 chilometri. A piedi, per evitare il traffico e per apprezzare la montagna ne occorrono 15 con un dislivello di quasi 1000 metri. Il panorama, i sentieri e i luoghi che si incontrano lungo il cammino valgono comunque la fatica.  

Da Valmadrera un percorso abbastanza scosceso porta a Civate, dove merita una sosta il convento medioevale nel centro del paese, convento chiamato “Casa del cieco”. Da Civate si sale con un sentiero nei boschi per raggiungere il complesso di S.Pietro al Monte (alt. 662), chiesa romanica della metà del IX sec. con la sua caratteristica forma (aula unica con due absidi sui lati minori) che richiama modelli d’ispirazione oltralpina. 

Di eccezionale valore il ciborio conservato all’interno e non meno rilevanti gli affreschi parietali. La chiesa sorge su un bellissimo prato e offre un panorama mozzafiato sulla Brianza, i monti lecchesi e il lago di Annone.  

Ma la salita al Monte Cornizzolo non è terminata, perché si deve raggiungere la vetta, a 1176 metri, da cui si gode un panorama sulle Grigne, i Corni di Canzo e il Resegone.

Inizia a questo punto la discesa verso Pusiano. La strada con larghi tornanti lascia vedere ancora ampi panorami sui laghi della Brianza. A un certo punto sulla sinistra bisogna seguire il segnale di un sentiero che porta al santuario della Madonna della Neve. Il santuario è fine tappa del Cammino, poca sopra Pusiano.   

Il panorama del lago che si gode dal belvedere merita una lunga sosta per ritemprarsi dalle fatiche delle salite e della discesa della tappa.

9. Da Pusiano a Cassago Brianza

Anche la nona giornata del Cammino si svolge in una sola tappa, decisamente lunga anche se non troppo impegnativa sotto il profilo "dislivello". Protagonisti della giornata i laghi briantei e incorniciati da magnifici panorami.  

Il percorso inizia dal Santuario della Madonna della Neve a Pusiano e si muove in direzione sud-est toccando il lago di Pusiano fino al centro storico di Bosisio Parini. Il paese diede i natali a Giuseppe Parini e qui è possibile visitare la sua casa d’origine. 

Il tracciato continua poi verso Annone di Brianza, ove è consigliata una visita alla chiesa romanica di San Giorgio, e prosegue per Oggiono, sulle sponde meridionali dell’omonimo lago. 

A Oggiono, con il suo superbo belvedere, si possono visitare la chiesa plebana e il battistero, con opere di Marco d’Oggiono allievo di Leonardo. 

Lasciata la conca lacustre il camminatore, su strade campestri e tratti di viabilità su asfalto, risale la cintura delle colline briantee verso Molteno. A seguire, il percorso offre altre interessanti architetture religiose: le chiese romaniche di Garbagnate Monastero (la chiesa di San Nazaro e Celso e la chiesa di San Martino) e infine il Santuario dei Morti dell’Avello a Bulciago. Un breve tratto a questo punto separa dal raggiungimento della meta: Cassago Brianza, con il suo complesso storico-archeologico di Rus Cassiciacum, località ove Agostino di Ippona soggiornò dall’autunno del 386 alla primavera del 387, maturando la sua conversione cristiana.

Il percorso è lungo ma non particolarmente difficoltoso e offre panorami notevoli e molti punti di interesse storico, artistico e religioso.

10. Da Cassago Brianza a Bevera di Barzago

La decima giornata del cammino si sviluppa in un'unica tappa - tappa 18 - tra salite e discese della Brianza più interna.

La giornata di cammino, che ha inizio dal complesso storico-archeologico di rus Cassiciacum a Cassago Brianza, si muove a forma di grande U. 

Dapprima si procede in direzione sud, toccando il Parco della Valletta e il comune di Besana in Brianza con la chiesetta di Santa Caterina, le sue ville e i suoi giardini, poi, a seguire, si torna in direzione nord a Casatenovo lungo il Parco della Valle della Nava, il Monastero della Misericordia a Missaglia e le Ville di Delizia nel centro storico di Monticello Brianza. Luoghi, questi, di privilegiata villeggiatura dei nobili milanesi del XVII e XVIII secolo.

Prima di giungere al Santuario di Santa Maria Nascente a Bevera di Barzago, meta finale del percorso, si passa dalla chiesa romanica di San Salvatore a Barzanò che merita di essere visitata. 

Il percorso, come nella tappa precedente, è lungo ma non particolarmente difficoltoso e offre al camminatore la possibilità di ammirare scorci di paesaggio notevoli e bellezze naturalistiche, oltre a borghi di grande bellezza e importanti luoghi di culto.  

11. Da Bevera di Barzago ad Airuno

Undicesima giornata, la fine di questo primo nucleo del Cammino della Rosa - il Fiore - si sta avvicinando.  

La giornata prevede due tappe per un totale di circa 18 km.  

Tappa 19: Bevera di Barzago - Valgreghentino

Tappa 20: Valgreghentino - Airuno (Rocchetta)

Con queste due tappe si avvicina e si scavalca il Monte Crocione, l’altura che divide la Brianza interna dalla valle dell’Adda.  

Dopo la partenza da Bevera, dove si lascia il santuario di Santa Maria Nascente, si cammina su sentieri e sulle strade campestri per salire al Campanone e al Colle di Brianza. Il Campanone della Brianza è una torre che la tradizione popolare ha fatto assurgere a simbolo dell’identità locale. Si prosegue fino alla località di Ravellino, e ancora si sale verso il borgo di Figina.

Il percorso continua verso Consonno, la cosiddetta città fantasma, e poi verso la frazione di Dozio. Ancora poche decine di metri e si chiude la prima tappa della giornata, al Santuario della Madonna di Czestochowa a Valgreghentino. Da notare nel tragitto il passaggio tra nuclei di case di vecchia tradizione contadina, come Figina, Biglio, Dozio.  

La seconda tappa si sviluppa lungo un sentiero tra i boschi per arrivare ad Airuno, dove ci si ricongiunge alla strada principale di accesso al Santuario della Madonna della Rocchetta. Il santuario è al culmine di una scalinata, su un poggio che guarda l’Adda.

12. Da Airuno a Montevecchia

La dodicesima giornata prevede la percorrenza di due tappe, per un totale di circa 24 km. 

Tappa 21: Airuno - Colle Brianza

Tappa 22: Colle Brianza - Montevecchia

La dodicesima giornata di cammino, che parte dal Santuario della Madonna della Rocchetta ad Airuno, inizia in salita. 

Il Colle di Brianza, assieme al Monte Barro e al Crocione, delimita a occidente la valle dell’Adda che qui si riforma dopo il Lago di Como. 

La prima tappa vince questo rilievo a un’altezza di 829 metri in corrispondenza dell’Eremo di S. Genesio per poi discendere verso sud nelle campagne, con i coltivi disposti a terrazzo sui poggi, verso il  borgo di Campsirago. La prima tappa termina alla Madonna del Sasso nel comune di Colle Brianza. 

Il cammino poi riprende verso Olgiate Molgora, in località Mondonico. Continuando a camminare in direzione sud, si entra nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone e si transita per la località Monte, dove si trovano le cosiddette “piramidi” naturali e relativo pianoro panoramico coi cipressi.

Successivamente si scende restando nel Parco alla Valle di Santa Croce a Missaglia e infine, sempre in direzione sud, si risale verso la meta finale: il Santuario in alta collina del Comune di Montevecchia.

Montevecchia è un piccolo borgo arroccato sul colle a diretto affaccio sull’alta pianura milanese, punto di ritrovo di tranquille escursioni e prelibati banchetti a base dei tradizionali formaggi locali. 

Il santuario, dell’inizio del XVII sec., è un belvedere di prima eccellenza, erede di un luogo che lo vorrebbe come ‘Mons Taegia’, ovvero Monte Fiaccola, punto di controllo e segnalazione.

13. Da Montevecchia a Imbersago

La tredicesima giornata prevede la percorrenza di due tappe, per un totale di circa 22 km. 

Tappa 23: Montevecchia - Merate Sabbioncello 

Tappa 24: Merate Sabbioncello - Imbersago

Il cammino parte dal Santuario della Beata Vergine del Carmelo a Montevecchia e prosegue scendendo nella valle del Parco del Curone. 

Il percorso continua in direzione sud tra boschi e campi coltivati. Tocca poi il Santuario di Osnago, dove si segnala la magnifica Villa Arese, e risale verso nord in direzione di Cernusco Lombardone e Merate. 

Qui, le scenografie collinari furono d’invito per la collocazione di splendidi giardini e ville: sontuose dimore che attraversarono tutti gli stili architettonici in voga fra il XVII e il XIX secolo.

Da notare anche l’arte degli annessi giardini, con terrazze, parterre, viali prospettici, ninfei, gallerie vegetali. Meritano attenzione, oltre alle ville e ai giardini, anche le cascine e i nuclei che rammentano il passato agricolo di questo territorio. 

Anche  i luoghi di fede vennero disposti in posizioni panoramiche privilegiate, preceduti da lunghe scalinate attorno a colline boscose. E' su un piccolo rilievo anche il Santuario e Convento di Santa Maria Nascente in località Sabbioncello di Merate, dove termina la prima tappa della lunga giornata di cammino. 

Da Merate si procede verso la località Sartirana: il cammino costeggia il laghetto per poi prendere la direzione verso la località di Cassina Frà Martino. Un lungo sentiero scende verso la valle dell’Adda fino alla località di Arlate, con la notevole chiesa romanica di San Colombano. 

Continuando verso sud si arriva all'inizio della lunga scalinata che conduce al Santuario della Madonna del Bosco, a Imbersago, tappa finale del percorso. Imbersago è noto anche per il traghetto progettato da Leonardo da Vinci, che attraversa il fiume Adda sfruttando la corrente e unisce la sponda lecchese con il territorio di Bergamo. 

14. Da Imbersago a Ornago

La quattordicesima giornata prevede la percorrenza di due tappe, per un totale di circa 27 km. 

Tappa 25: Imbersago - Paderno d'Adda 

Tappa 26: Paderno d'Adda - Ornago

Il Cammino parte dal Santuario della Madonna del Bosco a Imbersago e si inoltra per il centro storico del paese, scendendo lungo le rive del fiume Adda all’imbarcadero del cosiddetto “Traghetto di Leonardo”.  

Il percorso trova qui, nella media valle dell’Adda, uno scenario naturale di prima grandezza. La valle, in questo tratto è profondamente incassata come in un canyon. Il fiume spumeggia attraverso scogli di roccia che spuntano dal suo letto.  

Il camminatore continua in direzione sud lungo il sentiero-alzaia a fianco del fiume, transitando sotto il ponte in ferro di Paderno d’Adda, con il suo storico naviglio, ardita opera navigabile.

Qui, vicino alle sponde, si può visitare il secondo Santuario della tappa, quello della Madonna della Rocchetta. La chiesa è immersa in un suggestivo paesaggio, caro alla memoria di Leonardo da Vinci. Il genio si ispirò a questi luoghi infatti per gli sfondi di alcune sue opere, quali la Gioconda e la Vergine delle Rocce.

A completare il quadro naturale si aggiunge l’opera dell’uomo con alcune monumentali centrali idroelettriche, Bertini ed Esterle, le prime a fornire energia a Milano e in Brianza.

Da qui il tracciato risale dall’alveo fluviale verso i centri di Cornate d’Adda, Aicurzio, Sulbiate e Bellusco,  un territorio dove l'agricoltura ha lasciato il posto alle piccole manifatture. 

Si punta poi a sud, verso il borgo di Cascina Camuzzago, prima di entrare nel Parco del Rio Vallone e di giungere all’ultimo Santuario della giornata, nel Comune di Ornago. 

15. Da Ornago a Monza

La quindicesima giornata prevede la percorrenza di due tappe, per un totale di circa 23 km.  

Tappa 27: Ornago - Vimercate 

Tappa 28: Vimercate - Monza

Inizia dal Santuario della Madonna del Lazzaretto a Ornago l'ultima giornata, che va a completare la cosiddetta cintura del “fiore della rosa”.

In programma la visita a due Santuari mariani, a Vimercate e a Monza, dove è iniziato il Cammino. 

Il percorso si sviluppa in direzione ovest e inizia inoltrandosi nel Parco del Rio Vallone e successivamente nel Parco del Molgora. Si procede poi verso il centro storico di Vimercate, dove è possibile ammirare il Santuario della Beata Vergine del Rosario. 

Da non tralasciare una sosta a Oreno, alla grandiosa villa Gallarati Scotti, continuando poi per Concorezzo e giungendo infine a Monza, tappa conclusiva del percorso. Qui è doverosa la visita al Duomo, col museo ipogeo e la corona ferrea, e al Santuario di Santa Maria delle Grazie.  

Tra i punti di interesse principali anche la piazza dell’Arengario, le chiese di San Pietro Martire e del Carrobiolo. 

Si chiude “il fiore della rosa” entrando nel Parco di Monza dal cancello principale della Villa Reale.  

16. Da Monza a Saronno

Inizia in sedicesima giornata del Cammino la prima giornata della “Foglia Occidentale della Rosa”.

La giornata si sviluppa in due lunghe tappe: 

Tappa 1: Monza - Muggiò

Tappa 2: Muggiò - Saronno

La giornata – la prima sulla cosiddetta “foglia occidentale della rosa” – riprende dal Santuario della Madonna delle Grazie di Monza e prevede la visita di due ulteriori Santuari Mariani: la Madonna del Castagno a Muggiò e la Madonna dei Miracoli a Saronno. 

Il percorso inizia uscendo dal cancello della Villa Reale e continua percorrendo il lungo viale alberato in direzione ovest.  

Qui parte un lungo tragitto sull’alzaia del Canale Villoresi per arrivare a Muggiò, dove si fa tappa al Santuario della Madonna del Castagno.

Il cammino continua poi  toccando Nova Milanese, Varedo e Limbiate, con le loro ville di interesse storico e architettonico. 

Proseguendo, si esce dall’alzaia e ci si addentra, sempre verso ovest, nei prati e nei boschi del Parco delle Groane, arrivando a Caronno Pertusella. Nel centro storico, si può ammirare la rinascimentale Cappella della Purificazione e i pregevoli affreschi cinquecenteschi che custodisce. 

Successivamente, risalendo il Parco del Lura, si raggiunge la città di Saronno. Qui si trova il santuario della Madonna dei Miracoli, uno fra i più grandiosi in Lombardia, opera concertata dei principali architetti d’ambito milanese del XVI sec. All’interno predomina nel suo splendore l’apparato pittorico dei migliori maestri coevi lombardi e piemontesi, tra i quali Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari. 

17. Da Saronno a Busto Arsizio

La seconda giornata della Foglia Occidentale della Rosa e diciassettesima del Cammino si sviluppa in due tappe:

Tappa 3: Saronno - Gorla Minore

Tappa 4: Gorla Minore - Busto Arsizio

Il cammino prende il via dal Santuario della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno e prevede la visita di due ulteriori Santuari mariani: la Madonna dell’Albero a Gorla Minore e Santa Maria in Piazza a Busto Arsizio.

Da Saronno il percorso prosegue verso occidente, inoltrandosi per i prati e nei boschi del grande Parco del Rugareto a Rescaldina e successivamente nei boschi di Gorla Minore dove termina la prima tappa della giornata al Santuario.

Si scende poi nella valle del medio corso dell’Olona e da qui inizia la risalita verso il centro storico di Olgiate Olona. Infine, dopo un buon tratto di strada in direzione ovest, si giunge al Santuario di Busto Arsizio. In quest’ultimo, intitolato anche alla Madonna dell’Aiuto, si conserva una venerata statua lignea seicentesca della Vergine che con atto ieratico ferma con la mano il flagello della peste.

18. Da Busto Arsizio a Rho

La diciottesima giornata del Cammino, terza della Foglia Occidentale della Rosa, si sviluppa su tre tappe:  

Tappa 5: Busto Arsizio - Legnano

Tappa 6: Legnano – Nerviano

Tappa 7: Nerviano - Rho

La diciottesima giornata di Cammino, che parte dal cinquecentesco Santuario di Santa Maria in Piazza a Busto Arsizio, prevede la visita di tre ulteriori Santuari mariani: il Santuario della Madonna delle Grazie a Legnano, il Santuario della Madonna di Dio il Sà a Parabiago e il Santuario della Madonna Addolorata di Rho, tappa finale del percorso.  

Il percorso si snoda tutta in direzione sud-est, inoltrandosi nel Parco dell’Alto Milanese, che segna con il suo paesaggio tipico il passaggio dall’alta pianura asciutta a quella bassa ricca di acque e risorgive. Si prosegue entrando in un’area ampiamente urbanizzata e attraversando i centri storici di numerosi comuni. A Legnano, al termine della prima tappa, si sosta al Santuario della Madonna delle Grazie.

Il percorso continua attraversando San Vittore Olona fino a Parabiago,  fine della seconda tappa della giornata e sede del secondo santuario della lunga giornata di cammino.

Si riprende il percorso verso Nerviano, Pogliano Milanese e Vanzago, dove non mancano luoghi di interesse, culturale e religioso.

Si raggiunge infine il Santuario di Rho, termine di questo giorno di viaggio, un’imponente fabbrica voluta da Carlo Borromeo e disegnata da Pellegrino Tibaldi nel 1584. Di epoche successive la cupola e la facciata. L’interno, a unica navata, è una preziosa raccolta di opere d’arte di artisti lombardi coevi e successivi.

19. Da Rho a Milano

La diciannovesima giornata di Cammino, quarta della Foglia Occidentale della Rosa, si sviluppa su due tappe, in gran parte all’interno della città di Milano.  

Tappa 8: Rho - Milano

Tappa 9: Milano (S. Maria della Colombara) - Milano (Duomo)

Il cammino ha inizio al Santuario della Madonna Addolorata a Rho, prevede la visita di un ulteriore Santuario mariano, quello di Santa Maria della Colombara a Milano.  

Il percorso si svolge in direzione sud-est e inizialmente transita per il sito espositivo Expo 2015 di Rho. Da qui si inoltra nella città di Milano passando dalla Certosa di Garegnano, di trecentesca fondazione viscontea, per arrivare al santuario di S. Maria alla Colombara, piccola chiesa ottocentesca poco conosciuta lungo Via Gallarate e un tempo annessa a una cascina.  

Il cammino guarda al centro di Milano, per arrivare all’Arco della Pace, al Parco Sempione e al Castello Sforzesco.  

La giornata di cammino si conclude sul sagrato del Duomo di Milano, dedicato a S. Maria Assunta.

20. Da Milano Piazza Duomo a Gorgonzola

L’itinerario denominato La Foglia Orientale del Cammino di Sant’Agostino inizia in ventesima giornata ed è un percorso circolare.

La giornata prevede due tappe e la visita di due Santuari. 

Tappa 1: Milano - Cernusco sul Naviglio

Tappa 2: Cernusco sul Naviglio – Gorgonzola

La giornata interessa il territorio a est di Milano, anticamente appartenuto al Contado della Martesana.

L’itinerario inizia in Duomo, in direzione nord-est, da Piazza Scala verso Brera e via San Marco per arrivare alla Conca Leonardesca dell’Incoronata. Il cammino continua lasciando sulla sinistra il nuovo quartiere milanese dei grattacieli con il Bosco Verticale, l’Isola, il Palazzo della Regione. 

Si continua sulla via dove un tempo il Naviglio della Martesana scorreva all’aperto, per arrivare alla Cassina di Pomm nel quartiere di Greco e alla pista ciclopedonale che costeggia la Martesana, di nuovo visibile.

La Martesana è facilmente raggiungibile anche con la MM linea Rossa fermata Gorla; pochi passi e la si costeggia sino al quartiere di Crescenzago, a nord-est della città. E poi ancora, si esce da Milano sino a Cologno Monzese, Vimodrone e Cernusco sul Naviglio. Qui finisce la prima tappa e si fa sosta per visitare Cernusco per le sue ville e il santuario di S. Maria Addolorata.

La seconda tappa della giornata continua sempre verso est lungo il lato destro del Naviglio, attraversando Cassina De’ Pecchi, per arrivare a Gorgonzola, dove la giornata si conclude con la visita al santuario della Madonna dell’Aiuto.

Oltre ai due Santuari, protagonista della giornata è il Naviglio Martesana, un naviglio spesso sconosciuto anche ai milanesi.  

La Martesana collega Milano con il fiume Adda dal quale riceve le acque a Concesa, poco a valle di Trezzo sull'Adda. Era un canale navigabile, ma anche usato per l’irrigazione dei campi. Come ricordano anche i nomi delle località attraversate, questa era zona di cascine, con campi coltivati, ortaglie e frutteti. La Martesana fu costruita all’epoca di Francesco Sforza e i lavori ebbero inizio nel 1460. 

21. Da Gorgonzola a Caravaggio

La lunga giornata prevede tre tappe:

Tappa 3: Gorgonzola - Inzago

Tappa 4: Inzago - Cassano d’Adda

Tappa 5: Cassano d’Adda - Caravaggio

Il cammino lascia Gorgonzola con il Santuario della Madonna dell’Aiuto, per la visita a tre Santuari Mariani su un percorso tra acqua e terra.  

Si comprende mentre si cammina lungo il naviglio della Martesana, scavato a partire dal 1457, la funzione di questo corso d’acqua per il trasporto delle merci provenienti dall’Adda e dirette a Milano e per irrigare le campagne. E anche il contrasto aperto tra gli agricoltori che avevano bisogno dell’acqua per i campi e i conducenti dei barconi, che non potevano passare se il livello dell’acqua si abbassava.  

Si cammina in senso opposto alla corrente, si attraversa Bellinzago per arrivare a Inzago, fino al santuario della Beata Vergine del Pilastrello, termine della prima tappa. 

Dal Santuario si ritorna sull’alzaia fino a Cassano d’Adda. Sfiorando il giardino di Villa Borromeo, si arriva al santuario della Madonna del Miracolo, seconda sosta del Cammino.

Poi il percorso attraversa il fiume Adda allo storico ponte di Cassano, raggiunge Cascine San Pietro e dopo un lungo cammino su strade di campagna, passando da piccoli centri abitato e cascine, costeggiando campi coltivati e sostando davanti a una bella cappella votiva si raggiunge Caravaggio

La giornata termina al Santuario della Madonna della Fonte dove il 26 maggio 1432 la Madonna sarebbe apparsa a una contadina. Nel 1575 sul luogo si arrivò alla costruzione di un grandioso tempio su progetto del Tibaldi.

22. Da Caravaggio a Trezzo sull'Adda

La Foglia Orientale del Cammino di Sant’Agostino alla terza giornata (la ventiduesima dall'inizio) prevede due tappe:

Tappa 6: Caravaggio - Treviglio

Tappa 7: Treviglio - Trezzo sull’Adda

Il cammino lascia Caravaggio con l’imponente Santuario della Madonna della Fonte, per scoprire due Santuari Mariani, avendo come meta finale il ritorno all’acqua della Martesana e dell’Adda.  

L’itinerario ritorna verso la provincia milanese, in direzione nord-ovest, puntando su Treviglio lungo una pedonale asfaltata. Si entra nel centro storico della località, per raggiungere il santuario della Madonna delle Lacrime, fine della prima tappa.  

Il cammino riprende ancora verso nord-ovest per raggiungere l’Adda, a Fara Gera d’Adda. Raggiunta la sponda del fiume, lo si attraversa sul ponte pedonale. Si cammina sulla sponda dell’Adda per circa due chilometri, per arrivare a Vaprio d’Adda dove si ritrova l’alzaia del Naviglio Martesana.  

In alternativa si ritrova l’alzaia della Martesana a Groppello d’Adda dopo aver attraversato il fiume su un ponte ciclo-pedonale. Puntando verso nord si raggiunge l’incile del naviglio a Trezzo sull’Adda in corrispondenza del santuario della Madonna di Concesa.

Dal piazzale del Santuario si vede il fiume sottostante. Da notare, verso nord, lo sbarramento della diga ltalgen, che crea un invaso da cui prendono acqua il Naviglio Martesana, che ha origine proprio in questo punto, e il canale dello stabilimento di Crespi; poco a valle della diga un ponticello in legno consente l'attraversamento dell'Adda.

23. Da Trezzo sull'Adda a Monza

La Foglia Orientale del Cammino di Sant’Agostino si chiude in quarta giornata con un lungo percorso, suddiviso in due tappe.

Tappa 8: Trezzo sull’Adda - Trezzano Rosa

Tappa 9: Trezzano Rosa - Monza

Dal santuario di Concesa si deve trovare la strada comunale non asfaltata verso Vaprio d’Adda, che porta a Villa Castelbarco. Il percorso continua passando attraverso alcune cascine, sino a Cascina Cavallasco. La località di riferimento è Pozzo d’Adda. Si arriva ad una strada campestre, che arriva in prossimità di Trezzano Rosa. Si attraversa il nucleo abitato per arrivare al Santuario della Madonna del Rosario, fine tappa.  

Il cammino riprende, sino ad arrivare al Canale Villoresi. Utilizzando il sentiero di ripa del Canale Villoresi si attraversa la piana orientale milanese nei territori della Martesana e del Vimercatese, solcando i parchi locali della Molgora e del Rio Vallone. Le località di riferimento sono Masate, Gessate, Pessano con Bornago, Carugate, per arrivare a Monza.  

Il percorso è lungo e impegnativo, e si cammina spesso su strade asfaltate, attraversando zone molto urbanizzate e paesi densi di costruzioni. Si incontrano però diversi nuclei che mantengono il nome di Cascina (Cascina Canepa, Cascina Seregna, Cascina Doppia) e che rimandano al passato agricolo di questi territori. Si incontrano anche campi coltivati, prati, zone di bosco e il Villoresi e il Lambro ancora ricordano un paese di terra e di acqua. E poi Monza, città della Regina Teodolinda e dei Re, con la Villa Reale, il Parco, l’Arengario, i ponti sul fiume, il Duomo e le chiese. Il cammino si chiude ancora una volta al santuario di S. Maria delle Grazie a Monza.

24. Da Monza a Milano

Con la ventiquattresima giornata si entra nella quarta e ultima parte del lungo Cammino di Sant’Agostino in Lombardia, parte denominata “Il Gambo Pavese”. 

Dopo il “Fiore” che si percorre in 15 giornate, la “Foglia Occidentale” e la “Foglia Orientale” in 4 + 4 giornate, siamo arrivati al “Gambo”, il percorso conclusivo che si diparte da Monza per tre giornate di cammino. 

La giornata si sviluppa in due tappe, una delle quali interamente per le vie di MIlano: 

Tappa 1: Monza (S. Maria delle Grazie) - Milano (S. Maria della Fontana)

Tappa 2: Milano (S. Maria della Fontana) - Milano (S. Ambrogio)

Il cammino prende il via al Santuario di Santa Maria delle Grazie a Monza e prevede la visita di due ulteriori Santuari mariani a Milano: Santa Maria alla Fontana e Santa Maria delle Grazie.  

La tappa è tutta metropolitana, si snoda completamente in direzione sud, superando Cinisello Balsamo, Bresso e attraversando il Parco Nord fino a entrare in Milano da Piazzale Maciachini.  

Il contrasto tra le aree urbanizzate della cintura milanese e il parco disegnato negli anni da un team di architetti e architetti del paesaggio, è davvero notevole. 

Dalla periferia milanese si raggiunge il quartiere Isola e la Chiesa di Santa Maria alla Fontana, fine della prima tappa.  

Il cammino continua verso il centro della città, attraversando via Brera, Piazza Scala e la Galleria Vittorio Emanuele, per poi proseguire in direzione del Santuario di Santa Maria delle Grazie, accanto al quale si trova il famoso Cenacolo vinciano. 

In poche centinaia di metri di percorso si raggiunge la Basilica di Sant’Ambrogio, meta finale del percorso, chiesa antichissima, simbolo cittadino al pari del Duomo per il ruolo che ebbe nell’affermazione della Chiesa ambrosiana.

25. Da Milano alla Certosa di Pavia

La venticinquesima giornata di cammino, la seconda del Gambo della Rosa, si sviluppa in un unico tratto pianeggiante, verso sud, da Milano fino alla Certosa di Pavia. Siamo quasi giunti al termine dell’intero cammino, trattandosi della sua penultima tappa.

Il percorso prende il via dalla Basilica di Sant’Ambrogio a Milano e prevede la visita del Santuario agostiniano di Santa Rita, sempre a Milano, e del Santuario di Santa Maria delle Grazie presso la storica Certosa di Pavia.  

Il cammino iniziale sull’alzaia del Naviglio Grande è molto suggestivo e porta al Santuario di Santa Rita, nel quartiere Barona, alla periferia di Milano. 

Successivamente si procede lungo l’alzaia del Naviglio Pavese, con la sua pista ciclo-pedonale. Continuando in direzione sud, si attraversano i comuni di Rozzano, Zibido San Giacomo, Binasco e Casarile, fino a raggiungere la monumentale Certosa di Pavia.

La costruzione è iniziata nel 1396 ed è proseguita per 150 anni. L’imponente complesso svetta nel cuore della pianura lombarda tanto da essere già visibile dopo pochi chilometri di alzaia.

26. Dalla Certosa di Pavia a Pavia

La ventiseiesima e ultima giornata di cammino traccia anche il tratto finale del Gambo della Rosa e si sviluppa in due tappe lineari che si snodano a sud.

Tappa 4: Certosa di Pavia - Pavia (Santuario della Beata Vergine Incoronata di Canepanova)

Tappa 5: Pavia (Santuario della Beata Vergine Incoronata di Canepanova) - Pavia (Basilica di S. Pietro in Ciel d’Oro)

Il percorso parte dal Santuario di Santa Maria delle Grazie nella Certosa di Pavia e prevede la visita a un ulteriore santuario Mariano: quello della Beata Vergine Incoronata di Canepanova a Pavia

Il tratto è breve e consente al camminatore di completare facilmente il tragitto che dall’alzaia del Naviglio pavese lo conduce a Pavia e ai luoghi simbolo della città: il Castello, il Duomo, l’Università, il Ponte Coperto, la chiesa di S.Michele e altre pregevoli Basiliche romaniche. 

Il Cammino di Sant’Agostino si conclude in questa città, nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro dove sono custodite le reliquie del Santo. L’edificio fu appositamente costruito dal re longobardo Liutprando per ospitarle.