Caccia al tesoro in Lombardia

10 capolavori per una gita in Lombardia fuori dalle solite rotte. Scegli con noi da dove cominciare la tua Caccia al tesoro!

Dieci autentici tesori. Dagli straordinari affreschi del Romanino a Pisogne, sul Lago di Iseo, alla Rotonda di San Tomé ad Almenno San Bartolomeo, in provincia di Bergamo. A guidarci in questo viaggio nella bellezza è un giovane studioso di Storia dell’Arte, Jacopo Veneziani.

Nei prossimi mesi Jacopo, dottorando all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne di Parigi, ci accompagnerà anche sui nostri profili Facebook, Instagram e Twitter con un suggerimento al giorno. E un invito aperto a tutti per partecipare attivamente alla nostra Caccia al tesoro, condividendo su Instagram immagini di monumenti, ville, musei, chiese, affreschi… sparsi per tutta la regione. Gli hashtag: #TesoriinLombardia #inLombardia.

Qui i primi 10 consigli! Siete dei nostri?

1. Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, Saronno (Varese) — Ad accogliervi è la spettacolare cupola affrescata da Gaudenzio Ferrari tra il 1535 e il 1545. Sulle pareti della preziosa cupola, l’artista dipinse decine di angeli musicanti. Un’armonica bellezza per evocare la musica del Paradiso.

2. Rotonda di San Tomè, Almenno San Bartolomeo (Bergamo) — Dedicato a San Bartolomeo, l’edificio fu eretto in stile romanico nella prima metà del XII secolo. All’interno, circondati da colonne e capitelli recuperati da un preesistente edificio religioso di epoca franca, si sta come in un nido. Un nido di solide pietre che tendono da secoli verso la luce.

3. Battistero, Castiglione Olona (Varese) — Realizzati da Masolino da Panicale nel 1435 per il cardinale Branda Castiglioni, gli affreschi del Battistero sono il risultato di una storia d’amicizia tra l’artista e l’umanista iniziata a Firenze dieci anni prima e di cui, oggi, diventiamo testimoni privilegiati.

4. Parco delle incisioni rupestri, Grosio (Sondrio) — Incastonata in Valtellina, la Rupe Magna, nel cuore del Parco, presente oltre cinquemila incisioni realizzate tra la fine del Neolitico (IV Millenio a.C.) e l’Età del Ferro (V sec. a.C.). Una sintesi perfetta tra storia, arte e paesaggio.

5. Chiesa di Santa Maria della Neve, Pisogne (Brescia) — Un capolavoro nascosto che si svela a viaggiatori pazienti. Siamo sulla sponda bresciana del Lago d’Iseo. Passando di fronte a questa piccola chiesa non è facile immaginare che l’oblò al centro della sobria facciata illumini un possente ciclo di affreschi del Romanino (1534).

6. Strada Coperta, Vigevano (Pavia) — Diffidente, Luchino Visconti voleva sempre sentirsi al sicuro. Nel 1347 fece collegare il Castello di Vigevano alla Rocca Vecchia, un tempo affacciata sulla campagna, da una “Strada coperta”. Capolavoro di ingegneria militare, unicum in Europa, questa struttura è lunga 167 metri e larga 7.

7. Oratorio Suardi, Trescore Balneario (Bergamo) — Un luogo da visitare lentamente, da osservare minuziosamente come fosse una pietra preziosa. Dedicato alle storie di Santa Barbara e Santa Brigida, l’Oratorio fu affrescato nel 1524 da Lorenzo Lotto nella proprietà dei conti Suardi.

8. Monastero di San Salvatore, Capo di Ponte, Valle Camonica — Abbandonato nel Duecento, invaso dagli animali nel Cinquecento, venduto dopo la Rivoluzione francese: è una storia travagliata quella dell’antico Monastero della Valle Camonica, già citato in una bolla papale del 1095. Oggi ne rimane solo la chiesa romanica.

9. Mausoleo Visconti di Modrone, Cassago Brianza (Lecco) — Circondate da cipressi, le bianche guglie del Mausoleo, in marmo di Carrara, dominano il paesaggio lecchese dal 1890. L’effetto è voluto: la famiglia Visconti, di cui trentatré membri riposano qui, chiese all’architetto Giovanni Ceruti di riprodurre l’imponenza del Duomo di Milano.
Photo IG: artydiego

10. Chiesa della Certosa di Garegnano, Milano — Immaginatelo soddisfatto, immerso nella luce della chiesa della Certosa. Il giovane Daniele Crespi aveva appena terminato il glorioso ciclo di affreschi che ancora oggi possiamo ammirare. Morirà l’anno seguente a soli trentadue anni, ucciso dalla terribile epidemia di peste del 1630.

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