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Ponti di ferro, opere dell'uomo
I ponti di ferro, testimoni audaci del primo ’900 lombardo
Alla scoperta delle opere dell’ingegno umano che raccontano il paesaggio lombardo. Otto ponti di ferro lungo i fiumi della Lombardia: dal Po, al Ticino, dall’Oglio ai Navigli milanesi.
Quante volte viaggiando, pur concentrati alla guida e distratti dai nostri pensieri, ci siamo lasciati sorprendere dalla bellezza dei luoghi e delle opere dell’ingegno umano che, come in un film, scorrevano fuori dai finestrini dell’auto? I ponti di ferro rappresentano uno degli esempi più spettacolari dell’ingegneria del ‘900, raccontano storie, testimoniano epoche e definiscono i paesaggi lombardi ritmandoli con le loro strutture leggere e le audaci campate che si stagliano nell’azzurro del cielo, mentre sotto scorre il fiume. Fateci caso, d’ora in avanti. Intanto ecco otto ponti di ferro, tra i più belli della Lombardia.
Il Ponte di Paderno d’Adda: un esemplare unico
Conosciuto come il Ponte di Paderno d’Adda, viene anche chiamato Ponte San Michele o di Calusco (il paese che collega a Paderno), o ancora Ponte di Röthlisberger, l’ingegnere svizzero che lo progettò a fine Ottocento. Spettacolare ponte ad arco, costruito su una gola dell’Adda dalla Società Nazionale delle Officine Savigliano tra il 1887 e il 1889, è alto 150 metri e lungo 266. È un simbolo dell’eccellenza dell’ingegneria lombarda della fine del XIX secolo: la campata unica in travi di ferro di 150 m regge due livelli - carrabile e ferroviario - sostenuti da 7 potenti piloni; la struttura è chiodata, senza saldature (oltre 100mila i chiodi usati); 2.500 t il suo peso complessivo e 7200 m3 il volume della pietra e del granito dei sostegni. Il ponte vale davvero una visita: non a caso è candidato a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Sul fiume più lungo d’Italia, il Po
Il Po, che attraversa ben 4 regioni del Nord Italia, regala lungo il suo corso tanti esempi di ponti di ferro, anche in terra lombarda. Tre, in particolare, si distinguono per la loro originalità.
Il più antico, il Ponte ferroviario di Piacenza, risale al 1861! Collega la Lombardia - in particolare il Lodigiano - con l'Emilia Romagna. Edificato provvisoriamente in legno con struttura reticolare, venne realizzato nella versione ferrea nel 1865, dalla società Parent Schanken. La sua particolarità risiedeva, oltre che nella versatilità ingegneristica, nei due imponenti portali neogotici, purtroppo perduti. Non più adeguato alle necessità del traffico, il ponte fu ricostruito tra il 1931-1932 e ancora nel dopoguerra.
Sempre in ferro, le 8 campate ad arco del Ponte della Gerola (o di Cornale) sorgono a cavallo del Po in provincia di Pavia, collegando la Lomellina con l’Oltrepò. Una curiosità? È l’unico ponte sul Po pavimentato in cubetti di porfido. Non solo, è tra i più apprezzati per la struttura leggera e l’eleganza della linea, esito di una progettazione di grande valore tecnico e della capace realizzazione, ad opera delle Officine Savigliano (1913-1916).
Il Ponte della Becca si trova nell’Oltrepò Pavese, dove il fiume converge con l’affluente Ticino. Edificato tra il 1910 e il 1912 dalla Larini Nathan di Milano, ha una storia antica: nell’Ottocento, al suo posto, funzionava un servizio di traghetti poi rimpiazzato da un ponte di barche, per trasportare l’uva delle campagne pavesi in tutta la Lombardia. A inaugurarlo furono addirittura i reali d’Italia, nell’estate del 1912, nella persona di Vittorio Emanuele di Savoia.