- Arte e Cultura
E il naufragar m’è dolce in quest’errore. Sbagliare è poetico
Giuseppe Antonelli dialoga con Gino Cervi
La lingua, parlata e scritta, utensile quotidiano per affrontare il mondo – qualche volta per provare a cambiarlo – è un organismo vivente. Come un animale si adatta ai cambiamenti che gli stanno intorno, come una pianta modifica i suoi rami e le sue radici in cerca di luce e di acqua. A dispetto delle grammatiche che la vorrebbero inchiodare nelle pagine dei libri, la lingua è uno studente irrequieto che non sta mai fermo al suo posto. E spesso fa errori.
Ma gli errori, come scriveva Gianni Rodari – un maestro, e forse anche un po’ mago, delle parole – «sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli». O quanto meno divertenti, come ci ha insegnato proprio la buffa storia del signore di Lapalice.
Dal romanzo-saggio di Giuseppe Antonelli, Il mago delle parole - che, guarda caso, è anche un maestro, anzi un professore - s’impara invece che nella storia della lingua le regole si trasgrediscono e che spesso quegli scarti dalla norma diventano utili e creativi per la lingua stessa. E che la grammatica – sì, proprio lei, quell’insopportabile poliziotto della grammatica – ha sorprendentemente a che fare con la magia che inventa cose dal nulla e, addirittura, con il fascino e la seduzione che le fa brillare.
E il naufragar m’è dolce in quest’errore. Sbagliare è poetico è l’undicesimo, e penultimo, appuntamento di Ovviamente. L’incredibile storia del signore di Lapalice, un ciclo di incontri sul tema dell’ovvio e dell’errore, organizzati dall’Associazione Incipit-Amici della Libreria Il Delfino-UBIK, con la collaborazione della Biblioteca Universitaria di Pavia e di Compagnia della Corte, con il contributo economico di Fondazione Monte di Lombardia e il patrocinio del Comune di Pavia-Assessorato alle politiche culturali e la sponsorizzazione tecnica di Univers.
Giuseppe Antonelli è professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università di Pavia, dove è direttore del Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, fondato nel 1980 da Maria Corti. È coordinatore scientifico del Multi, il Museo multimediale della lingua italiana. Collabora agli inserti 7 e la Lettura del “Corriere della Sera” e tiene una rubrica di storie di parole nel programma di cultura, arte e attualità, Splendida cornice, in onda su Rai Tre. È coautore dei sei volumi de Storia dell'italiano (Carocci, 2014-21) e di grammatiche per le scuole medie e per il biennio delle superiori. Tra i suoi ultimi titoli, oltre appunto a Il mago delle parole (Einaudi, 2025), ricordiamo Il museo della lingua italiana (Mondadori, 2018), Il Dante di tutti. Un'icona pop (Einaudi, 2022), e, per Il Mulino, le curatele dei volumi La vita delle parole. Il lessico dell'italiano tra storia e società (2023) e Parola per parola. Etimi, storie e usi del lessico (2025).
Orari
Giovedì, 11 dicembre 2025, ore 17
Salone Teresiano
Biblioteca Universitaria di Pavia
Strada Nuova, 65